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Vulnerabilità del territorio salentino al dissesto idrogeologico

I Fenomeni di dissesto idrogeologico presenti nel territorio salentino sono legati all’instabilità delle falesie, di natura prevalentemente calcarenitica, presenti lungo la costa ionica ma soprattutto adriatica, e all’instabilità di terreni di costituzione prevalentemente calcarea che costituiscono i rilievi, a prevalente direzione NNW-SSE, denominati “Serre”.

Le Serre, dorsali asimmetriche con direzione da NNO a SSE hanno in genere il versante orientale, corrispondente a piani di faglia più o meno arretrati dall’erosione, molto più acclive di quello occidentale, lungo il quale si originano “crolli” più o meno estesi. Le Serre sono caratterizzate da formazioni a prevalente composizione calcarea.

Lungo la costa fattori come l’esposizione geografica, la conformazione del fondo marino, la natura della costa stessa, costituita per molti tratti da falesie calcarenitiche alternate da spiagge, sono soggetti fortemente all’azione degli agenti erosivi quali l’azione del moto ondoso e il deflusso delle acque piovane che danno vita ai seguenti fenomeni:

  • arretramento e progressiva scomparsa dei complessi dunari
  • scalzamento alla base dei costoni calcarenitici
  • formazioni di grotte
  • lesioni verticali e distacchi di porzione di roccia con l’incremento delle frane da crollo
  • arretramento di pareti rocciose.

A causa della natura geologica e geomorfologica dei terreni, la tipologia della maggior parte dei fenomeni franosi nel Salento è di “crollo” e di “ribaltamento”, con classi di velocità che variano da “molto rapido” ( con velocità intorno ai 3m/min) a “estremamente rapido” ( con velocità intorno ai 5 m/s).

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